Consapevoli delle strettoie finanziarie e del complesso reticolo normativo con cui ogni giorno ci si deve misurare, le funzioni o i servizi svolti da Comuni o dalle forme associative, che si dovrebbero incentivare, possono consistere – ovviamente a titolo esemplificativo e tanto per stimolare il più ampio dibattito – in manovre sulle entrate tributarie del comune attraverso l’intervento della Regione diretto sulle risorse proprie del Piccolo Comune mediante l’istituzione di un fondo per l’incentivazione delle forme di recupero evasione tributi comunali o di un fondo a compensazione del gettito fiscale Tosap/Cosap per le nuove richieste di occupazione di spazi ed aree pubbliche. Oppure si possono prevedere interventi in favore dei cittadini residenti al fine di contrastare i fenomeni di spopolamento e abbandono del territorio erogando un contributo ad integrale copertura di un’imposta in favore dei cittadini che stabiliscano la propria residenza in un piccolo Comune o attraverso l’incentivazione all’uso dei mezzi pubblici da parte dei pendolari mediante un rimborso pari ad una percentuale da definire sul costo dell’abbonamento mensile per i cittadini residenti nei sopraccitati Comuni che prestino attività lavorativa in un Comune diverso da quello di residenza. Si possono prevedere, altresì, agevolazioni tributarie volte al sostegno delle attività produttive nei piccoli comuni ovvero per le imprese di nuovo insediamento si propone una riduzione dell’imposta regionale sulle attività produttive (I.R.A.P.) nella misura massima prevista dall’art. 16 comma 3 del Decreto Legislativo 15/12/1997 n° 446 e s.m.i. e per i cinque periodi di imposta decorrenti da quello in corso alla data di approvazione della Legge. Tale agevolazione potrà essere concessa per ulteriori periodi d’imposta alle nuove imprese costituite da giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni. Al fine di favorire il riequilibrio insediativo ed il recupero delle antiche arti e dei mestieri, la Regione potrebbe disporre incentivi finanziari e premi di insediamento a favore di giovani imprenditori di età compresa tra i 18 anni ed i 35 anni, che trasferiscono la propria attività economica, impegnandosi a non modificarla per un decennio, da un Comune con popolazione superiore ai 5.000 abitanti ad un Piccolo Comune. Gli incentivi ed i premi per l’insediamento possono essere attribuiti a titolo di rimborso pari ad una percentuale da definire sulle spese documentate sostenute per il trasferimento e l’insediamento oppure per coloro che vogliono recuperare e ristrutturare botteghe, laboratori e locali da destinare a tali attività situate nel territorio dei Piccoli Comuni a scopo imprenditoriale, si potrà contribuire con l’erogazione di un contributo, pari ad una percentuale da definire, delle spese documentate, sino ad un importo massimo anch’esso da definire.
La Regione potrebbe orientare le proprie azioni ed i propri interventi, anche di carattere finanziario, a favore delle forme associative, di cui al T.U. 267/00. Dovranno essere privilegiate le forme associative che, attraverso una azione politica condivisa, effettuino o agevolino la realizzazione, sul territorio, di strutture per l’erogazione di servizi essenziali o gestiscano, per conto dei Piccoli Comuni al fine di sostenerne la capacità organizzativa e strutturale, progetti, anche complessi, di e-government. La priorità di intervento si dovrebbe rivolgere, inoltre, ai Piccoli Comuni associati che decidano di unire le proprie forze al fine di consentire l’erogazione alla collettività di un miglior livello (in termini di efficacia, efficienza ed economicità) di servizi essenziali. Inoltre, la Regione potrebbe incentivare le associazioni di Comuni che gestiscono funzioni o servizi, prioritari per il territorio, compresi in un ampio e strategico spettro di materie da definire (es gestione unica dell’Ufficio del Personale; gestione unica dell’Ufficio Tecnico Comunale; gestione unica dell’Ufficio per la gestione economico/finanziaria; gestione unica di Segreteria Comunale; Catasto ecc.)
Le forme associative dovrebbero accedere ad un fondo destinato agli investimenti pubblici che creino sviluppo nei territori dei Piccoli Comuni. Ai fini della presente misura, per investimento si intende la realizzazione di progetti innovativi che riguardano l’informazione delle banche dati, l’integrazione dei sistemi informativi territoriali e la strutturazione di centri servizi territoriali, interventi finalizzati alla realizzazione ed alla diffusione di servizi a banda larga nei Comuni appartenenti alle convenzioni o unioni; progettazione e realizzazione di opere pubbliche di carattere infrastrutturale, sociale e culturale; interventi di riqualificazione urbana. Il fondo destinato agli investimenti potrà sostanzialmente consistere nella creazione di un fondo regionale destinato alla copertura della quota-interessi delle rate di ammortamento relative ai nuovi mutui contratti dai Comuni appartenenti alle convenzioni o unioni, per la realizzazione degli investimenti oppure di fondo incentivante per la Finanza di Progetto.
La Regione dovrebbe incentivare iniziative ritenute “qualificanti” o “strategiche” poste in essere dai Piccoli Comuni o dalle forme associative come, ad esempio, convenzioni per la salvaguardia ed il recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari tra i Comuni in forma singola o associata privilegiando quelle con accordi di partenariato con ONLUS e Fondazioni Bancarie. Inoltre, la Regione potrebbe stipulare direttamente apposite convenzioni con Poste Italiane s.p.a., per il pagamento dei conti-correnti e dei vaglia postali presso gli uffici presenti nel territorio e per l’attivazione di appositi sportelli front-office e postamat per la clientela; con Istituti bancari per l’attivazione di sportelli front-office e bancomat per la clientela e di attività di miglior credito a favore degli insediamenti produttivi che insistono sul territorio; con Soggetti operanti nei territori di riferimento che già usufruiscono di altre tipologie di convenzioni con la Regione Marche.
Nei piani di programmazione e di innovazione tecnologica, si dovrebbe dare priorità agli interventi per la diffusione della banda larga nei Piccoli Comuni. Si dovrebbe sostenere o cofinanziare, anche in raccordo con lo Stato, forme di teleinsegnamento e di aggregazione dei diversi livelli di insegnamento nei territori dei Piccoli Comuni. A tal fine, la stessa dovrebbe erogare contributi per la partecipazione alla copertura delle spese di funzionamento dei plessi scolastici frequentati da alunni del ciclo di studio obbligatorio.
La Regione Marche dovrebbe finanziare, nel rispetto delle vigenti disposizioni regionali, progetti obiettivo aventi lo scopo di assicurare ai cittadini residenti nei Piccoli Comuni, strumenti in grado di rimuovere le situazioni di svantaggio nell’accesso ai servizi sanitari e sociosanitari e di emergenza.
Al fine di agevolare lo sviluppo locale, la Regione si dovrebbe impegnare a sostenere una “scuola di formazione per l’amministrazione pubblica”, dando priorità, nella partecipazione alle attività di formazione, agli amministratori dei Piccoli Comuni. Inoltre, l’azione regionale dovrebbe privilegiare la formazione di sistema diretta a formare operatori prevalentemente nei settori turistico-ricettivo (agriturismi, Bed&Breakfast, fattorie didattiche) ed artigianale (mestieri tradizionali) in grado di affrontare con competenza le sfide dello sviluppo locale. Si dovrebbe privilegiare le iniziative finalizzate all’insediamento, nei Piccoli Comuni, di centri di eccellenza quali istituti di ricerca, scuole di formazione, centri culturali e sportivi.
La Regione, oltre a sostenere le agevolazioni tributarie, potrebbe finanziare progetti obiettivo, da realizzare attraverso associazioni di categoria, finalizzati allo sviluppo ed alla promozione delle attività produttive nei territori dei Piccoli Comuni. La Regione potrebbe finanziare, altresì, progetti di telelavoro promossi da aziende che agevolino l’attività lavorativa dei propri dipendenti residenti nei Piccoli Comuni.
Di concerto con gli Enti Locali e le Associazioni degli esercenti di impianti di distribuzione dei carburanti, la Regione dovrebbe promuovere le condizioni per assicurare nei territori dei Piccoli Comuni, la fornitura del servizio di erogazione.
La Regione dovrebbe promuovere e sostenere forme di auto-organizzazione delle Comunità Locali per l’espletamento dei servizi di soccorso tecnico urgente, di protezione civile e di soccorso sanitario.
D’intesa con le organizzazioni delle categorie produttive si dovrebbe favorire la diffusione, la promozione e la commercializzazione dei prodotti agro-alimentari tradizionali dei Piccoli Comuni ed in particolare di prodotti ottenuti da coltivazioni biologiche. I Piccoli Comuni, inoltre, anche in deroga alle vigenti disposizioni, dovrebbero favorire la commercializzazione di prodotti tipici locali tradizionali di nicchia. La Regione dovrebbe incentivare l’attività di cooperative e società che operino per lo sviluppo sostenibile del territorio nei Piccoli Comuni, attraverso la realizzazione di strutture e/o la gestione dei servizi nell’ambito dell’agricoltura biologica, dei prodotti certificati con il marchio di qualità, dell’artigianato, del turismo, della ricerca scientifica e della cultura di tradizioni popolari. La Regione dovrebbe istituire un Albo Regionale delle manifestazioni e delle iniziative della tradizione alle quali destinare risorse o contribuiti regionali.
Nel valorizzare il recupero dei Centri Storici di Piccoli Comuni la Regione dovrebbe destinare risorse per l’attuazione di progetti. Per le agevolazioni relative all’acquisto e recupero della prima casa, la Regione dovrebbe estendere prioritariamente i benefici a coloro che intendano ristabilire la residenza nei Piccoli Comuni.
La Regione Marche, nella predisposizione degli atti di programmazione, dovrebbe tener conto degli interventi, delle azioni e delle priorità richiamate nel presente documento programmatico. Le leggi regionali di Settore dovrebbero riservare almeno il 20% dei finanziamenti in esse previsti, ad interventi ricadenti nei territori dei Piccoli Comuni. Sono importanti, altresì, la previsione di bandi con quote riservate o bandi dedicati esclusivamente a queste piccole realtà, istituzioni di appositi capitoli di bilancio per i piccoli comuni, quote differenziate e graduate in maniera diversa proporzionale alla capacità finanziaria del comune rispetto alla compartecipazione dei bandi. Si dovrebbe erogare contributi ai Piccoli Comuni che, attraverso i comuni associati, sostengono spese progettuali per la partecipazione ai bandi comunitari. Agli oneri derivanti dalla applicazione delle linee programmatiche, si dovrà provvedere mediante l’istituzione di un nuovo capitolo di Bilancio denominato “Interventi a favore dei Piccoli Comuni” con una dotazione finanziaria. Per l’attuazione degli interventi previsti a favore dei Piccoli Comuni, secondo la disponibilità di bilancio, si dovrà provvedere mediante la predisposizione di programmi operativi annuali che individuano l’ammontare e la ripartizione dei fondi stanziati, nonché le priorità, i criteri, le modalità attuative per l’erogazione degli stessi e sistemi di monitoraggio al fine di garantire forme di premialità agli Enti virtuosi. I Piccoli Comuni che attraverso le forme associative dimostreranno di aver raggiunto, nella erogazione dei servizi essenziali, livelli ottimali di gestione, o che dimostreranno di essersi attivate per la creazione di un sistema di sviluppo del territorio (certificazioni ambientali o di qualità) elaborando progetti operativi – anche sperimentali – in grado di determinare un processo di integrazione ed innovazione tra Enti di dimensioni demografiche medio-grandi ed Enti di più piccole dimensioni, dovranno usufruire di una premialità da definire.
Per l’elaborazione di un disegno di legge recante “Interventi a favore dei Piccoli Comuni” secondo le linee guida contenute nel presente documento si ritiene opportuno costituire un Gruppo di Lavoro. Le Province potrebbero costituire Consulte provinciali dei Piccoli Comuni e dovrebbero concertare gli interventi sul territorio con la Consulta dei Piccoli Comuni, raccogliendone indicazioni, suggerimenti e proposte, soprattutto con riferimento ai contenuti dei documenti di programmazione. La sede istituzionale del confronto Regione/Province/Comuni dovrebbe essere una commissione interistituzionale o tavolo di consultazione permanente appositamente istituito. Si ritiene che anche le Province vanno chiamate a svolgere, a pieno titolo, il proprio significativo ed insostituibile ruolo di coordinamento dell’attività programmatoria dei Comuni e, in cooperazione con essi, anche sulla base di programmi e strategie condivisi, porre in essere interventi concreti per rilanciare e sostenere il tessuto economico e sociale dei piccoli Enti.
ANCI Marche – Coordinamento dei Piccoli Comuni
Il coordinatore
Roberto De Angelis
Alcuni criteri e fattori per quantificare lo svantaggio dei piccoli comuni
CRITERIO DEMOGRAFICO: numero di abitanti; indice di spopolamento; densità; indice di vecchiaia.
CRITERIO DI MARGINALITA’ E DISAGIO: altezza sul livello del mare; percentuale occupati rispetto alla popolazione residente (il dato potrebbe essere disaggregato per le varie attività: commerciale, artigianale, agricoltura e altro); indice di ruralità; presenza di servizi commerciali alimentari (panificio, latteria, fruttivendolo, macelleria) o eventuali distanze dal servizio più vicino; presenza di servizi commerciali non alimentari (bar, tabacchi, abbigliamento, giornali, distributore di benzina) o eventuale distanza dal servizio più vicino; tempo di percorrenza; distanza dai presidi ospedalieri; distanza dalla Stazione dei Carabinieri; grado di ricettività del segnale di digitale terrestre (ai fini dell’erogazione dei servizi a distanza dei cittadini); grado di digitalizzazione del territorio; presenza di attività commerciali artigianali e di servizi relativi alla qualità della vita (centri sportivi, culturali); presenza di strutture socio-assistenziali e sanitarie; presenza di istituti scolastici; presenze turistiche; presenza di Uffici Postali o eventuale distanza dall’Ufficio più vicino; presenza di Istituti di Credito; estrema perifericità rispetto ai centri abitati di maggiori dimensioni; territorio connotato da particolare ampiezza e dalla frammentazione dei centri abitati in più frazioni;
CRITERIO DELLA CAPACITA’ STRUTTURALE DELL’ENTE (DOTAZIONE DI SERVIZI ED INFRASTRUTTURE): grado di autonomia impositiva (rapporto tra entrate tributarie ed entrate correnti; grado di dipendenza erariale (rapporto tra contributi e trasferimenti statali correnti ed entrate correnti); grado di autonomia finanziaria (rapporto tra la somma delle entrate tributarie ed extratributarie ed entrate correnti); grado di rigidità strutturale (rapporto tra la somma delle spese del personale e del rimborso prestiti ed entrate correnti); grado di incidenza del personale dipendente (rapporto tra la spesa del personale ed entrate correnti).
Seguono a titolo esemplificativo i servizi indispensabili ai cittadini residenti nei Piccoli Comuni
La Regione, le Province ed i Comuni singoli o associati, ciascuno per quanto di propria competenza, devono porre in essere iniziative di sostegno all’erogazione di servizi ai cittadini residenti nei Piccoli Comuni. Tali servizi, assolutamente indispensabili, devono essere garantiti nei territori comunali di residenza o in territori comunali limitrofi al fine di evitare ulteriori disagi ai cittadini. I servizi assolutamente indispensabili (servizi minimi per i cittadini dei Piccoli Comuni) da garantire anche mediante convenzione o protocolli d’intesa possono essere come seguono:
– SERVIZI PER LA VENDITA DI PRODOTTI DI CONSUMO;
– SERVIZI PER LA MANUTENZIONE DOMESTICA ORDINARIA (elettricista, falegname, idraulico, officina meccanica);
– SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO il più diffuso è il trasporto scolastico. Pulman – auto pubbliche;
– SERVIZI DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE Rivendite giornali – Internet point. SERVIZI DI COMUNICAZIONE ECONOMICA-FINANZIARIA Servizi postali – sportelli bancari – servizi bancomat – postamat.
– SERVIZI SANITARI Medico di base – Servizio di farmacia – Pediatra – Guardia medica – Assistenza geriatrica – Ambulanza – Presidio ospedaliero – Veterinario.
– SERVIZI DI ISTRUZIONE Asili nido – Scuole dell’infanzia – Scuole primarie – Scuole secondaria di primo grado.
– SERVIZI CULTURALI E RICREATIVI