COMUNICATO STAMPA
Mangialardi (Anci Marche) scrive ai sindaci delle Marche: “Raccogliamo aiuti per l’emergenza in Siria.
ANCONA- La grave emergenza umanitaria che sta colpendo popolazione siriana ha indotto Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche, a scrivere ai 239 sindaci delle Marche sottolineando le deplorevoli condizioni in cui versa la popolazione siriana a causa della sanguinosa guerra in corso. Notizie recenti parlano di oltre due milioni di profughi negli Stati limitrofi e altri cinque milioni di sfollati nei territori interni della Siria: tutti presupposti di un aggravarsi della crisi umanitaria.
Per far fronte a questa situazione, le agenzie umanitarie hanno incrementato la loro attività di assistenza e soccorso, sia all’interno della Siria che nei paesi confinanti. La violenza dei combattimenti ha danneggiato cliniche, ospedali, scuole, aziende e ha minato l’intero sistema economico siriano. Scarseggiano medicinali e generi di prima necessità e si fa sempre più difficile portare aiuti all’interno del paese, per l’inasprirsi degli scontri e la moltiplicazione dei check-point militari, soprattutto nelle aree intorno a Damasco e Aleppo, che limitano ogni tipo di spostamento.
Da qui la richiesta ai Sindaci di attivare subito una raccolta di derrate alimentari, medicinali e altri articoli di prima necessità nei proprio Comuni, “dando prova – scrive Mangialardi – ancora una volta della generosità dei marchigiani, pur consapevole delle difficoltà economiche che affliggono il nostro comparto e, tuttavia, confidando nello spirito di solidarietà che ci ha sempre contraddistinto, aiutando associazioni no profit come Ossmei (organizzazione siriana dei servizi medici d’emergenza in Italia) www.ossmei.com e Onsur (Campagna mondiale di sostegno al popolo siriano) www.onsur.it che stanno sostenendo, con enorme difficoltà, una campagna di aiuti utilizzando autoambulanze con le quali riescono a trasferire derrate alimentari, materiale scolastico, medicine, materiale sanitario, e tutto quello che possa alleviare la sofferenza degli sfollati”.