ANCONA – Sono 100mila i migranti ospiti in Italia su 60 milioni di abitanti, mentre nelle Marche sono 3.057 gli ospitati, il 3,5% del totale. Si è partiti dai dati reali e dalla convinzione che il fenomeno vada gestito e non subìto, l’incontro organizzato da Anci Marche per presentare il bando dello SPRAR– Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati.
“Le Marche – ha detto Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche nell’introdurre l’evento – costituiscono un modello come già evidenziato con il protocollo sottoscritto il 9 novembre tra le Prefetture delle Marche, la Regione Marche ed Anci Marche che ha ribadito la volontà di organizzare un sistema adeguato per accogliere i migranti sia nella fase di prima accoglienza sia nel periodo di permanenza nel territorio dei nostri comuni”. Con la sottoscrizione del Protocollo, le parti si sono impegnate a dare risposte immediate alle esigenze di soccorso e accoglienza dei migranti assegnati alla Regione Marche dal Ministero dell’Interno o giunti autonomamente sul territorio regionale, attuare le iniziative mirate a realizzare nel territorio regionale il Sistema di gestione ordinaria, come previsto dal Piano Operativo nazionale oggetto dell’Intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali, promuovendo l’allargamento dell’adesione allo SPRAR, Sistema di Protezione per richiedenti asilo e migranti.
“Anci Marche si impegna ad allargare la base dei comuni coinvolti – ha detto il presidente Maurizio Mangialardi – convinti di essere in presenza di un fenomeno che non sarà temporalmente limitato ma che si tratti di un’emergenza che potrebbe durare decenni e che come tale vada gestita nello spirito di accoglienza e di solidarietà ma anche di equità nei confronti di tutte le municipalità”.
Il prefetto di Ancona Raffaele Cannizzaro ha rimarcato “il modello Marche su questa tematica, quale eccellenza riconosciuta a livello nazionale, perché guarda all’accoglienza come programmata e non come provvisoria, e che ci consente di lavorare sull’integrazione che è l’unica risposta possibile per evitare sacche di disagio che sono culla per fenomeni di stretta attualità non solo italiana”. Convinto anche il plauso di Fabio Sturani per conto della Regione Marche, “perché il dialogo istituzionale consente di eliminare le tensioni che possono crearsi tra enti locali promuovendo l’accoglienza diffusa”. Daniela di Capua, Direttrice del Servizio Centrale dello SPRAR e Sara Spada del Servizio Centrale SPRAR hanno presentato la situazione della catena di gestione dell’accoglienza. Il 7 ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Interno – Decreto 7 agosto 2015: “SPRAR. Presentazione delle domande di contributo da parte degli enti locali che prestano servizi finalizzati all’accoglienza di richiedenti e di titolari di protezione internazionale ed umanitaria, biennio 2016–2017” – che stabilisce l’ampliamento della capienza della rete dello SPRAR di 10.000 posti. Lo SPRAR è il sistema pubblico finanziato dal Ministero dell’Interno, composto dagli enti locali che aderiscono alla rete di accoglienza in modo volontario e che, grazie anche alla collaborazione del terzo settore, meglio garantisce le funzioni e le prerogative degli enti locali e, a differenza delle reti di accoglienza a carattere emergenziale, fornisce strumenti non solo per l’accoglienza ma anche per la successiva fase di integrazione e di inclusione sociale. Le conclusioni sono state affidate da Emma Capogrossi, Assessore ai Servizi Sociali Comune Ancona e Pres. Commissione ANCI Marche Immigrazione.