ASCOLI PICENO – “Siamo orgogliosi della presenza del Ministro per l’attenzione sempre dimostrata e c’è un grande rimpianto tra i sindaci per quando l’On. De Micheli svolgeva il ruolo di Commissario”. A dirlo è Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche e coordinatore nazionale dei presidenti regionali dell’Anci Marche intervenendo al seminario sul tema “Le infrastrutture nel Piceno, piani di ripristino post-sisma, finanziamento delle priorità 4” organizzato ad Ascoli Piceno. L’evento è stato moderato dal coordinatore dei piccoli comuni di Anci Marche Augusto Curti, e ha previsto gli interventi anche del governatore Luca Ceriscioli, del presidente della Provincia Sergio Fabiani e del sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti. Prima delle conclusioni del Ministro De Micheli sono intervenuti Fulvio Soccodato, soggetto attuatore ripristino viabilità sisma 2016 e la vice presidente della Regione Marche Anna Casini e alcuni interventi dalla platea da parte delle categorie dell’autotrasporto e di alcuni sindaci come Domenico Ciaffaroni, sindaco di Montefortino che ha chiesto di “deburocratizzare le norme per non essere ostaggio dell’Anac”. Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata ha consigliato alla Ministra: “rientrando a Roma non faccia la Salaria altrimenti perde un sacco di tempo”.

Il tema delle infrastrutture è inevitabilmente legato a quello della ricostruzione post sisma e alle enormi criticità sulla A14 “la cui situazione – ha detto Mangialardi – è imbarazzante e lo è perché non è accettabile per chi deve percorrerle per lavoro ma non lo è assolutamente per chi abita quei territori”. “A questo si aggiunga il tema complessivo del turismo su cui la Regione Marche ha investito tanto come leva di sviluppo delle Marche e di fruibilità di quei territori che dall’entroterra a mare rappresentano un’eccellenza per il patrimonio paesaggistico, storico, culturale artistico”.

“La legge 123 non incide nelle opere pubbliche – ha aggiunto Mangialardi – e 22 passaggi burocratici per le gare di appalto dentro il cratere”.

“Le Marche sono la prima regione d’Italia per crescita del PIL, +3% – ha detto Luca Ceriscioli – nonostante le difficoltà anche di ordine politico perché dal ministro precedente in un anno e mezzo non siamo mai stati ricevuti mentre col Ministro De Micheli ci siamo già visti 3 volte e tra l’altro saltando ogni introduzione perché conosce perfettamente la situazione. La consideriamo quasi un ministro marchigiano”.

“Sul tema del seminario – ha detto Augusto Curti – la priorità 4 riguarda danni riconosciuti dal sisma che necessita di finanziamento per guardare anche al futuro del territorio”.

Sergio Fabiani, Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, ha ringraziato Anas “per il sostegno sempre garantito” mentre Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, ha sottolineato la necessità di avere risposte concrete per la ricostruzione delle scuole che rappresentano il futuro delle comunità in una priorità complessiva legata alle infrastrutture e alla viabilità”.

“Vi ho ascoltato per 2 ore e ho imparato tanto – ha detto la Ministra De Micheli nell’intervento di chiusura – ritrovando tanti amici”. “L’esperienza del terremoto ha condizionato la mia vita e la mia formazione perché mi ha insegnato che la qualità della vita delle persone sia alla base di ogni singola scelta. Invece la misura è il consenso. Sul tema del terremoto tutti la fanno facile. La riflessione che vi propongo parte dalle emergenze” – ha detto. “Sulla A14 ho preso la decisione di mettere persone del Ministro per accompagnare il concessionario e fare le azioni che convincano la Procura a ritirare il sequestro. Questa situazione è figlia di un male atavico che è il gap infrastrutturale che c’è in tutta Italia”. “Il punto politico è il disordine e la sottovalutazione. Il punto tecnico è prendere decisioni anche quando non facciamo interviste”. Sulla A14 il custode è il concessionario privato il cui interlocutore è la Procura della Repubblica a cui va il nostro rispetto. La decisione non è nelle mani del Ministero ma della Procura. Sulle barriere il Liguria la situazione è analoga. Sul tema del codice dico che voglio firmare il decreto sulle qualificazioni delle stazioni appaltanti ma voglio puntare sulla sicurezza introducendo modifiche amministrative puntando sulla qualità. Per darvi risposte più puntuali stiamo definendo degli interlocutori del Ministero per le regioni. Il vulnus vero della ricostruzione è la ricostruzione pubblica su cui non c’è un modello. In Italia nei cantieri sta succedendo di tutto con legislazioni difensive non aggressive. Mi sono convinta che tutto passa da due operazioni che sono condivisione e decisione che arrivano prima della burocrazia: se messe in fila l’effetto burocratico non esiste. Il punto è decidere.

Ascoli Piceno, 28 gennaio 2020