ANCONA – La cabina integrata fondo complementare PNRR aree sisma convocata dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, ha approvato il regolamento di funzionamento e soprattutto i programmi unitari d’intervento da trasmettere al MEF che riguardano il sisma Centro Italia 2016 (140 comuni in 4 regioni, di cui 83 marchiani) e quello dell’Abruzzo (57 comuni). A fronte dell’analisi delle caratteristiche di unitarietà del territorio e conseguentemente della programmazione integrata delle aree dei sismi 2009 e 2016 è stata definita una visione strategica per l’area dei due crateri, che diventa essenziale per inquadrare e orientare i programmi unitari d’intervento.

«Si tratta del programma base di interventi – ha detto Valeria Mancinelli, coordinatrice delle Anci regionali – approvato nei tempi stabiliti, la scadenza era proprio il 30 settembre, che costituisce la base per mettere a terra le ingenti risorse, 1,7 miliardi previsti dal PNRR per i due crateri per gli anni dal 2021 al 2026». Dopo l’individuazione dei programmi di intervento ora il lavoro verterà sull’individuazione e la trasmissione entro il 31 dicembre 2021 degli interventi che si attueranno mediante ordinanze commissariali. L’obiettivo sarà avere città e borghi accoglienti e sostenibili, riorganizzare i servizi al territorio superando il digital divide, ripensare la mobilità riducendo l’isolamento fisico e tecnologico valorizzando al contempo il patrimonio naturale, culturale e paesaggistico. Per quanto concerne le attività produttive, in linea con il Piano d’azione europeo sull’economia circolare, occorrerà una riorganizzazione di agricoltura, zootecnia, silvicoltura e pesca, così come del terziario con particolare riferimento al turismo e ai servizi sociali per favorire la residenzialità e conseguentemente un sostegno agli investimenti. «Si tratta di una tappa fondamentale per il futuro di questi territori e di queste comunità che valorizza un lavoro congiunto nel quale i Comuni hanno avuto e continueranno ad avere un ruolo centrale» – ha concluso.

Il fondo complementare del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si riconduce a due Macromisure:

A: CITTÀ E PAESI SICURI, SOSTENIBILI E CONNESSI, con dotazione di 1 miliardo e 80 milioni di euro, destinata alle diverse opere pubbliche complementari alla ricostruzione, alla digitalizzazione, all’efficientamento energetico, alla mobilità ed alla rigenerazione urbana;

B: RILANCIO ECONOMICO E SOCIALE, con dotazione di 700 milioni di euro, destinata al sistema delle imprese e agli investimenti economici e sociali.

 

Nel dettaglio sono previsti, per la Macromisura A: 185 mln per l’Innovazione Digitale, 235 mln per Comunità Energetiche, recupero e rifunzionalizzazione di edifici pubblici e produzione di energia e calore da fonti rinnovabili, 325 milioni per Rigenerazione urbana e territoriale, 335 mln per Infrastrutture e Mobilità