Sulla triste vicenda accaduta a Fermo, Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche ha commentato come segue:
“Intendo anzitutto esprimere la solidarietà e la vicinanza di tutte le comunità marchigiane alla moglie di Emmanuel Chidi Namdi, nonché al sindaco e a tutta al città di Fermo per questa terribile tragedia che, non nascondiamolo, sarebbe potuta accadere ovunque.
So quanto Fermo, al pari di tanti Comuni, Province e della stessa Regione Marche, ha fatto in questi anni per gestire un fenomeno complesso e difficile come quello dell’immigrazione, investendo in progetti umanitari che hanno avuto sempre al centro l’accoglienza e la solidarietà per donne e uomini in fuga da povertà, guerre e terrorismo.
Uno di questi era Emmanuel, la cui morte per mano di chi non ha altra religione che quella dell’odio per il diverso, oggi scuote le nostre coscienze, portando alla luce una terribile realtà: anche nella nostra bella e tranquilla terra di provincia, i cui valori hanno sempre rappresentato, e sono certo rappresentino ancora, un antidoto sicuro dalla mostruosità dell’intolleranza, si può morire di razzismo.
Si può perché oggi, davanti all’impegno delle istituzioni e di tante associazioni di volontariato che cercano di dare risposte a problemi veri, che ci sono e sarebbero sciocco disconoscere, c’è chi continua a soffiare sul fuoco delle divisioni, a dispensare odio “un tanto a voto”, e ad alimentare falsità e stereotipi, con l’unico esito possibile: sciogliere i legami di solidarietà che uniscono le persone e disgregare la società.
Un fine che, credo sia chiaro a tutti, non può giovare a nessuno, se non agli irresponsabili che lo perseguono. Oggi più che mai, dunque, ci corre l’obbligo di fare appello, senza retorica, ai valori fondanti della nostra cultura democratica, laica e cristiana, affinché l’umanità e la ragione della maggioranza prevalgano sull’ignoranza e il bieco risentimento.
Piaccia o no, che il nostro Paese e l’Europa vadano ormai sempre più verso una società multiculturale è un fatto ineludibile. Sta a ciascuno di noi capire come attraversare questo passaggio storico. Auspico che questo tragico evento possa rafforzare nella società la consapevolezza che sul tema dell’immigrazione non esistono soluzioni facili e immediate, tanto meno se improntate alla chiusura e alla violenza. E soprattutto, che per costruire forme di convivenza vivere e rispettose della dignità di tutti non c’è altra via a quella dell’integrazione, della solidarietà, della tolleranza, sapendo che a ogni euro speso oggi in questa direzione, è un investimento per avere domani una società con meno conflitti e maggiore giustizia.”